Goldman Sachs promuove Grillo e il M5S. Ecco le ragioni

Sabato 02 Marzo 2013 14:06 Fernando Cannizzaro
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Goldman Sachs promuove Grillo e il M5S. Ecco le ragioni

Pubblicato il 01 03 2013 alle 20:48 da Valentina Pennacchio

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Ingovernabilità, caos, sfiducia, incertezza. Questo è il vocabolario politico dell’Italia negli ultimi giorni. La novità dello tsunami Grillo ha spiazzato un pò tutti, soprattutto tutti quelli che l’avevano sottovalutato e che mai avrebbero immaginato il suo ingresso nel Parlamento.

L’UE e i mercati hanno paura del clima di antiausterity e antieuropeismo che Grillo potrebbe portare con sé, lo hanno confermato più volte. Tuttavia, c’è una voce che emerge fuori dal coro e promuove Grillo e il suo M5S, salutando il risultato elettorale come qualcosa di “abbastanza entusiasmante” che potrebbe condurre ad un governo di unità nazionale, anche se potenzialmente instabile senza larghe intese. E’ Jim O’Neill, il presidente della Goldman Sachs. Vediamo le sue ragioni.

Grillo: la novità che mancava

Secondo Jim O’Neill Grillo sarebbe la novità di cui ha bisogno l’Italia, “il segnale dell’inizio di qualcosa di nuovo” assolutamente necessario in un Paese in cui “il PIL sostanzialmente non è cambiato da quando l’Unione Monetaria è partita nel 1999”. Il presidente della Goldman Sachs si mostra critico nei confronti degli allarmismi delle “elite consolidate dell’Italia” e dei centri di potere europei, soprattutto Francoforte e Berlino, che hanno messo “in discussione lo status quo che mette al primo posto la necessità di ridurre il debito".

L’Italia ha bisogno di crescere

Nell’analisi del voto italiano il presidente della Goldman Sachs non può non procedere con una valutazione della situazione economica dell’Italia, tra i paesi più in difficoltà all’interno dell’UE e maggiormente vittime della crisi e dell’austerità. Secondo l’economista il problema reale dell’Italia è la crescita zero, che ha a sua volta causato la crescita del debito, come oggi hanno confermato i dati Istat. Di cosa ha bisogno l’Italia? Sicuramente “le riforme non sono identificate con l’austerity, come gli elettori hanno appena mostrato” nelle elezioni che Krugman ha definito un “referendum sull’austerity”. Secondo Jim O’Neill “la posizione di bilancio dell’Italia aggiustata ciclicamente è oggi in modesto surplus e virtualmente è meglio di tutti gli altri paesi sviluppati”. Qual è la ricetta per l’Italia secondo Goldman Sachs? Lo spiega il presidente:

“Penso che stringere le politiche di bilancio di per sè con un vago intento di riduzione del debito non sia una strategia furba. L’Italia ha bisogno di riformare il proprio mercato produttivo e del lavoro, di sostenere la produttività nazionale e di riforme. Queste hanno bisogno anche del supporto della Germania e della Bce per restare nell’unione monetaria e, specialmente ora, di fermare una potenziale escalation ulteriore nella crescita dei rendimenti dei titoli di stato”.

NOSTRO COMMENTO: Per coloro i quali ignorano cosa sia la Goldman Sachs, riportiamo la definizione che ne da Wikipedia:

“La The Goldman Sachs Group, Inc. è una delle più grandi banche d'affari del mondo, che si occupa principalmente di investimenti bancari e azionari, di risparmio gestito e di altri servizi finanziari, prevalentemente con investitori istituzionali (multinazionali, governi e privati).

Fondata nel 1869, ha sede legale al 200 di West Street, a Lower Manhattan, con filiali importanti anche nei principali centri finanziari mondiali (Londra, Francoforte, Tokyo, Hong Kong). È quotata al New York Stock Exchange.

Fornisce servizi di consulenza su piani di acquisizioni e fusioni fra aziende, su sottoscrizioni di titoli di debito, sulla gestione delle risorse finanziarie e sul prime brokerage, oltre che occuparsi di servizi di proprietary trading e private equity. È anche autorizzata al piazzamento di titoli di debito del Governo statunitense.

Fra gli ex-dipendenti e gli ex consulenti più illustri, figurano i Segretari al Tesoro statunitensi Robert Rubin[2] e Henry Paulson, il Governatore della Bank of Canada Mark Carney, il Governatore della Banca centrale europea Mario Draghi e il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti.”

Quello che non hanno capito i nostri politici in venti anni di malgoverno l’ha capito il Presidente della Goldman Sachs, Jim O’Neill, che salutando benevolmente il Movimento a 5 stelle, suggerisce alla Ns teste di cuoio, per non dire altro, la ricetta da applicare, e, cioè: “Penso che stringere le politiche di bilancio di per sè con un vago intento di riduzione del debito non sia una strategia furba. L’Italia ha bisogno di riformare il proprio mercato produttivo e del lavoro, di sostenere la produttività nazionale e di riforme. Queste hanno bisogno anche del supporto della Germania e della Bce per restare nell’unione monetaria e, specialmente ora, di fermare una potenziale escalation ulteriore nella crescita dei rendimenti dei titoli di stato”.

 

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