Appello del Presidente Napolitano ai giovani

Giovedì 03 Dicembre 2009 16:27 Fernando Cannizzaro
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Napolitano ai giovani: non andatevene

«Possiamo far crescere il nostro Paese e renderlo all'altezza delle società più avanzate»

Dal Corriere.it

MILANO - Giorgio Napolitano esorta i giovani a non lasciare l'Italia: «Possiamo far crescere il nostro Paese all'altezza delle conquistate delle società contemporanee più avanzate». Il messaggio di speranza il capo dello Stato lo ha lanciato in occasione

 

della prima edizione del Salone della Giustizia, aperto a Rimini dall'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Le parole di Napolitano sono state riportate all'assemblea del presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli.

«SUPERARE I RITARDI» - Nel suo intervento, Napolitano sottolinea come la convention romagnola «costituisce una originale e significativa occasione per un aperto confronto sui temi connessi all'esercizio della funzione giurisdizionale. L'ampia, qualificata e autorevole adesione alla iniziativa rivela l'attenzione che gli operatori del settore pongono per la individuazione di proposte concrete volte a eliminare tutte le possibili cause di disfunzioni e ritardi».

NOSTRO COMMENTO: ma come fà il Presidente Napolitano ad esortare i giovani a non lasciare l’Italia quando il primo è Lui che firma leggi ad personam che il Cavaliere gli propone (Vedi Lodo Alfano BOCCIATO dalla Consulta) e non rimanda alle Camere le leggi palesemente ingiuste come la “legge sulle intercettazioni” e quella dello “scudo fiscale” dicendo: “Chi chiede di non firmare il decreto che contiene lo scudo fiscale non conosce come funziona la Costituzione. Così risponde il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al suo arrivo a Rionero in Vulture ad alcune persone che, dalla folla che lo attendeva, gli hanno chiesto di non firmare il decreto che contiene lo “scudo fiscale” e, per il quale, lo stesso Capo dello Stato ha annunciato l’intenzione di promulgarlo. “Nella Costituzione c’è scritto che il presidente promulga le leggi e se non firmo oggi – ha detto Napolitano – il Parlamento vota un’altra volta quella legge e nella Costituzione c’è scritto che io sono obbligato a firmare allora se dite questo non sapete che ‘non firmare’ non significa niente”. Che maniera è questa di rispondere! Rammentiamo: l’art.74 Cost. recita testualmente: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata”. Se Lei Presidente Napolitano, avesse chiesto alle Camere una nuova deliberazione poteva benissimo darsi che le Camere non l’avrebbero approvata stante la maggioranza esigua con cui è passata. Oltretutto, si sarebbe sollevato da una grossa responsabilità sui contenuti della legge stessa. Con tutto rispetto, Presidente Napolitano – rebus sic stanti bus - i giovani non sembra che la stiano a sentire perché sono scoraggiati e sfiduciati della politica e degli uomini politici che governano l’Italia. Un governo, infatti, con oltre 2 milioni di disoccupati, quale futuro può prospettare ai giovani? NESSUNO. E Allora? Allora fanno bene ad andar via anche se ci rendiamo perfettamente conto che non è questa la strada giusta. Ma non c’è alternativa. L’Italia – allo stato – è senza futuro e senza LAVORO. Peggio di così! (MENO MALE CHE SILVIO C’ E’… !)

 

Last Updated ( Venerdì 04 Dicembre 2009 22:56 )  

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