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19 aprile 2024
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Un colloquio che non avverrà mai!

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Smentita la telefonata tra Berlusconi e Bersani

La politica alla prova riforme Ma il dialogo non parte

Franceschini: «No a leggi ad personam». Di Pietro contro Cicchitto: «Pdl è il partito della menzogna»

Fonte: corriere.it

MILANO - «Non c’e’ stata nessuna telefonata natalizia tra il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi.

 

Di conseguenza, anche i contenuti del presunto colloquio telefonico riportati da alcuni quotidiani ovviamente non esistono». Lo afferma Stefano Di Traglia portavoce di Pier Luigi Bersani. I contenuti «dovevano essere» le riforme istituzionali da fare nel 2010 annunciate da Silvio Berlusconi nel corso di un intervento telefonico con la comunità di don Pierino Gelmini. Così le riforme da fare insieme sembrano, per il momento, restare solo nelle buone intenzioni natalizie. Infatti, il leader del Pd Bersani al premier non aveva detto di non essere disponibile ma aveva così precisato: «Credo che sia chiaro, ormai, che abbiamo dato la disponibilità per ragionare di riforme istituzionali. Ma naturalmente, se il Parlamento è invaso da leggi ’ad personam’ si fa fatica a discutere d’altro».

FRANCESCHINI - Su questo punto, cioè le leggi ad personam, ha rincarato con le proprie argomentazioni anche l'ex segretario Dario Franceschini: «Lo schema per cui loro si fanno da soli le leggi ad personam e poi con noi fanno le riforme istituzionali non sta in piedi. L'approvazione delle norme su misura per il premier sarebbe un macigno insormontabile». Il capogruppo del Pd alla Camera, avverte la maggioranza e anche il suo partito: l'approvazione anche di una sola legge ad personam sarebbe «inaccettabile» e vorrebbe dire la fine del confronto tra i due poli. L'ex segretario democratico avverte: «Se la parola riforma nasconde le norme personali del premier, occorre denunciare questa manovra e non cadere nelle trappola, come dice anche Bersani». Disco rosso anche per il legittimo impedimento: «Scherziamo? È il capolavoro delle leggi ad personam. Serve - dice Franceschini - a rallentare i processi per avere il tempo di approvare il lodo Alfano per via costituzionale». Dopo gli scontri delle ultime settimane e le parole di Silvio Berlusconi sull'importanza dell'amore, Franceschini ribatte: «Partito dell'amore mette di buonumore. C'è un campionario di insulti di Berlusconi con cui ci si potrebbero riempire tre libri. Il premier è stato uno dei principali protagonisti dell'innalzamento dei toni».

BONDI - Il ministro dei Beni Culturali, Sando Bondi si è detto sorpreso dalle parole di Franceschini: «Stupisce e addolora che un erede della tradizione democratico cristiana come Franceschini cerchi di spegnere sul nascere gli inizi di un possibile confronto sulle riforme, auspicato anche dalla Chiesa Cattolica, sposando le tesi più estreme del dibattito politico e disegnando una posizione alternativa a quella rappresentata da Bersani». Poi assicura: «Noi, comunque, non ci faremo trascinare nuovamente nella rissa e nella contrapposizione politica. Daremo invece fiducia e valore ad ogni posizione volta ad aprire una pagina più positiva nella vita politica italiana».

ROTONDI - Niente di vero nelle parole di Franceschini anche per il ministro Rotondi: «Franceschini e una parte dell'opposizione la smettano con questa storia delle leggi ad personam. È una balla. Piuttosto, accolgano gli inviti del presidente della Repubblica Napolitano e del presidente del Senato Schifani: è il momento di dare impulso al tema delle riforme in un clima di confronto civile, come ha sottolineato lucidamente Berlusconi»: così il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi. «Senza riforme - aggiunge - il Paese è bloccato. Maggioranza e opposizione responsabilmente si facciano carico di questa esigenza, il rischio è una paralisi dannosa per il nostro sistema e per la politica».

CICCHITTO - Sulla stessa lunghezza d'onda, Fabrizio Cicchitto presidente dei deputati del PdL, che ha spiegato come il dialogo con il Pd non possa essere condizionato dal pacchetto giustizia perché «bisogna fare le opportune distinzioni»: «E’ sbagliato considerare legittimo impedimento, lodo Alfano e processo breve delle leggi ad personam: una vita politica normale in questo paese si potrà avere solo quando sarà disinnescato l’uso politico della giustizia». Sulla bozza Violante Cicchitto afferma che si tratta di "titoli sui quali bisogna misurarsi, ma va approfondita nel merito in molti punti. Non dimentichiamo che noi siamo presidenzialisti e che quindi bisogna lavorare molto sui poteri del premier». Sul dialogo sarà importante vedere la direzione che prenderà il Pd guidato da Bersani: «Non c’è più - conclude Cicchitto - lo schiacciamento di Veltroni e Franceschini che subivano l’egemonia di Di Pietro, ma vedo segnali contraddittori nelle prese di distanza dall’IdV».

DI PIETRO - Chiamato in causa Di Pietro non si è fatto attendere: «Cicchitto confonde il partito dell'amore con il partito della menzogna», afferma in una nota il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: «Affermare infatti che il processo breve, il lodo Alfano o il legittimo impedimento non sono leggi ad personam, quando esponenti della stessa maggioranza hanno detto che erano provvedimenti per non far processare Berlusconi, vuol dire offendere l'intelligenza degli italiani. Sostenere poi che si deve "disinnescare l'uso politico della giustizia", quando invece il problema reale è l'uso giudiziario della politica, compiuto da Silvio Berlusconi per difendersi dai processi e non nei processi, mi sembra sia anche questa una grave menzogna. Se così fosse - conclude - a Cicchitto verrebbe un naso tanto lungo da non poter neppure entrare in casa».

DE POLI (UDC) - Antonio De Poli, portavoce dell'Udc, ha inquadrato così il momento politico: «Il confronto sulle riforme può partire solo se ciascuno è disposto a rinunciare a qualcosa, in favore delle ragioni dell'altro. Non servono personalismi, divisioni e protagonismi all'interno dei partiti, ciascuno sia pronto a rinchiudere i propri falchi nelle gabbie, altrimenti anche questa occasione rischia di essere vanificata».

PDCI, PDL PRENDE IN GIRO GLI ITALIANI - Anche se fuori dal Parlamento la Sinistra estrema fa sentire la sua voce: «Il processo breve, il lodo Alfano e il legittimo impedimento non sono riforme ma leggi ad uso e consumo esclusivo del premier. Chi parla di riforme è perciò in malafede e prende in giro gli italiani», afferma Pino Sgobio dell'ufficio politico del PdCI - Federazione della sinistra. «L'opposizione parlamentare lasci perdere qualsiasi apertura di credito nei confronti del Pdl e - conclude - pensi ai lavoratori e alle famiglie, sempre più inghiottiti dalla crisi». Il dialogo sulle riforme è dunque avviato. Ma sentiti i toni probabilmente si tratta ancora di prove.

NOSTRO COMMENTO: Dopo le ultime dichiarazioni dei leader del Pd e PDL crediamo che un dialogo sia molto difficile avviarlo. Per la verità Noi non abbiamo mai creduto che tra i due schieramenti ci potesse essere un dialogo. Quando la destra insiste con leggi ad personam del tipo: legittimo impedimento, processo breve ecc.. significa che vuole evitare ad ogni costo che il Premier venga processato. Ormai lo hanno capito anche i ragazzetti della scuola elementare. In effetti il Premier, ha sempre sostenuto di essere perseguitato da giudici cattivi e comunisti. Pertanto, per non subire – a suo dire - una condanna certa, non vuole essere giudicato da loro. Conseguentemente sia Lui che tutto il suo entourage di amici cercano di convincere gli Italiani che ciò sia vero. Ma che ci crede? Solo loro e quelli che sono abituati ad abbassare la testa come gli ASINI perché lo ha detto il CAPO ! Gli Italiani che ragionano li evitano perché non fanno altro che ripetere da anni la stessa musica! Ma credono veramente questi signori che gli Italiani siano così allocchi? Mah! Forse SI! E’ questo il triste scenario della politica!

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