Processo breve, Fli: eliminare norma transitoria
martedì 31 agosto 2010 15:50
ROMA (Reuters) - E' ancora la giustizia a provocare tensioni dentro la maggioranza in attesa della "verifica" sul programma in Parlamento, attesa il prossimo mese, con i finiani che promettono il voto contrario al disegno di legge sul processo breve se non cambierà la norma che azzera i processi del premier Silvio Berlusconi.
Il legittimo impedimento è quindi diventato legge, ma il centrodestra prevede che la Corte costituzionale lo boccerà a dicembre, quando esaminerà il ricorso presentato da alcune procure.
A sdoganare a Montecitorio il processo breve ci ha pensato il Pdl, che, nella diatriba agostana con i "secessionisti" finiani, lo ha inserito tra i punti di programma per il resto della legislatura -- un pacchetto di buoni propositi di governo confezionati sotto forma di "mozione" e sulla quale la Camera voterà probabilmente la fiducia a settembre.
"Il problema del processo breve è legato alla scrittura dell'attuale testo che attraverso la norma transitoria introduce un'amnistia, neanche tanto mascherata, che di fatto porta alla prescrizione di moltissimi procedimenti", ha detto oggi il finiano Fabio Granata ad Affaritaliani.it, ribadendo il no del suo gruppo alla norma che dà un colpo di spugna anche ai processi di Berlusconi.
"Non si può smantellare il sistema giudiziario per creare una condizione di tutela processuale fin quando è in carica il presidente del Consiglio. Su questo si dovrà discutere ed eliminare queste contraddizioni a partire dalla norma transitoria", ha aggiunto.
Il problema dei consiglieri giuridici di Berlusconi è ora quello di accorciare la tagliola ai processi in corso, per farvi rientrare quelli del premier ma non il 40% dei procedimenti aperti, come ha stimato il Csm nel caso in cui passasse la legge nella versione attuale.
Intanto a fare muro in difesa del disegno di legge si è incaricato oggi il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, secondo cui "il merito del governo Berlusconi è anche quello di volere ridimensionare cifre incivili, che tengono vite e imprese appese decenni in attesa della sentenza e che per questo ci hanno fatto condannare dall'Europa".
NOSTRO COMMENTO: il vero motivo del processo breve è quello di creare una condizione di tutela processuale fin quando è in carica il presidente del Consiglio. Tutto il resto è poesia! Presidente Fini, non ceda sul processo breve. Gli Italiani non gliela perdonerebbero MAI! Neanche NOI!