02 maggio 2024
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La riforma Gelmini

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LE MANI SUL FUTURO : LA SCUOLA

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http://www.calabriafotoweb.it/argomenti.php?id=143&idmenu=12

Questo il titolo della puntata della trasmissione di Santoro andata in onda il 23 ottobre 2008 su RAI DUE. Abbiamo deciso di registrala e mandarla in onda per dovere d’informazione e per l’obiettività che ci contraddistingue, anche se non ne condividiamo la gestione dei contenuti e delle interviste, a nostro avviso, mirate.. Ma questa è una Nostra opinione! Santoro tratta un tema molto rovente che è quello della scuola e della riforma “Gelmini” che ha causato uno Tsunami in questo campo. La Gelmini la ritengo una donna intelligente ed in parte condivido quello che sta facendo. La scuola non ha mai navigato in buone acque soprattutto per colpa di gran parte della classe docente non sufficientemente preparata ad un compito così delicato (Ovviamente con le dovute eccezioni!). I precedenti Governi (di sinistra e di destra) hanno veicolato nella scuola una pletora di personale docente e non a tutto scapito della qualità. Il fatto che hanno individuato 87.000 esuberi la dice lunga! S’imponeva una riforma e dei tagli. Forse l’errore è stato quello di praticarli di colpo ed in questo particolare momento di crisi economica. Era chiaro che sarebbe avvenuto un terremoto. Per sopperire alla crisi economica il Governo ha dovuto segare 7,8 miliardi di Euro . Da qui si è scatenato il finimondo. Un corposo numero di docenti, con l’istituzione del Maestro Unico o Prevalente (come lo chiamano), è rimasta senza lavoro perché nelle scuole elementari il maestro unico sopperisce, in un certo senso, agli altri docenti preposti ad altre discipline. Ma questo non penalizza la scuola. La proposta di legge Gelmini mira a valorizzare il merito individuale mediante una serie di provvedimenti che una volta attuati dovrebbero liberare le energie presenti nella società e favorirne lo sviluppo. Il progetto di legge consiste in gran parte in principi di delega la cui attuazione spetterà al governo con eventuali aggiustamenti in corso d’opera. Abbiamo letto la proposta Gelmini e la condividiamo perché premia la meritocrazia e non il qualunquismo e la superficialità che non dovrebbero esistere nel mondo della scuola. Anche il Presidente Napolitano soffermandosi sulla riforma afferma:

…” Per avere un’Italia migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore. Non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell’esistente». Opposizione e sindacati devono darsi una regolata. «Quali siano i problemi da affrontare, i punti di forza del nostro sistema e i suoi punti critici lo hanno detto elaborazioni, dibattiti e proposte anche in anni recenti». È giunta l’ora di darsi da fare.
Ma non c’è bisogno di «ripartire da zero». Certo, «chi ha avuto dagli elettori e dal Parlamento in mandato di governare può esprimere tutte le idee e le esigenze nuove cui ritiene di poter ispirare la propria azione». Però quello di cui c’è bisogno «è uno sforzo di maggiore serenità tra maggioranza e opposizione, tra governo e parti sociali». Tutti insomma devono abbassare i tini e «compiere uno sforzo per evitare contrapposizioni pericolose». Tutti «mostrino senso della misura e realismo nell’affrontare anche le questioni più spinose».


A cominciare dal problema delle risorse. Il nostro Paese, spiega il presidente, ha una situazione economica che tutti conoscono. «L’Italia, per gli impegni assunti in sede europea e nel suo stesso vitale interesse, deve ridurre a zero nel giro dei prossimi anni il suo deficit pubblico per incidere sempre di più sul debito accumulato in passato». La cinghia la devono stringere tutti. «Nessuna parte sociale - avverte il capo dello Stato - può sfuggire a questo imperativo che comporta anche, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la scuola». Questo non significa che si apre una stagione di tagli selvaggi, perché, precisa Napolitano, «la scuola rappresenta una priorità per l’avvenire del Paese», e perciò le restrizioni vanno fatte «con grande attenzione ai tempi e ai contenuti» e soprattutto «in un clima di dialogo» tra le parti. «Ma ciò non può risolversi nel rifiuto di ogni revisione necessaria ai fini del risparmio. Deve anzi tradursi nel massimo sforzo sul piano di razionalizzazione e del maggior rendimento della spesa sulla scuola, sul piano del sostanziale miglioramento della sua qualità». Giorgio Napolitano conclude elogiando la decisione della Gelmini di sperimentare una nuova disciplina, «Cittadinanza e Costituzione». La Carta, dice, «è la base del nostro stare insieme come italiani nel rispetto di tutte le diversità e le opinioni e nel comune rispetto dei principi fondamentale e il senso della Patria». Perciò «la scuola non deve separarsi dalla società» e deve anzi «far crescere le giovani generazioni nella passione allo studio e nel senso civico».

Noi condividiamo quanto espresso dal Presidente Napolitano. Riteniamo che al di là delle inutili polemiche occorre trovare un punto d’incontro e coniugarlo con tutti i soggetti partecipanti al mondo della scuola dove, diciamocelo pure, fino ad oggi si è andato a briglia sciolta.

Riportiamo, infine, alcuni provvedimenti pubblicati dal Giornale.it: “Il Consiglio dei ministri ha varato il provvedimento che rivoluziona il mondo di banchi e lavagne. Con alcune importanti novità, a partire dalla ricomparsa dei voti sulla pagella, ad affiancare i giudizi espressi dai docenti. In particolare, viene reintrodotto il voto in condotta, che farà media. Prevista la rentrèe dell'educazione civica come materia a tutti gli effetti, con un occhio particolare all'educazione stradale per evitare le consuete stragi post- discoteca. Ma vediamo le novità del provvedimento, nei suoi punti principali.
Tornano i voti in pagella - Riappaiono i voti sulle pagelle degli studenti italiani. Lo ha annunciato il ministro Gelmini."Crediamo che alla scuola - ha detto - serva chiarezza. Per questo ci sarà un ritorno dei voti accompagnati dai giudizi che saranno esplicativi del risultato raggiunto dai ragazzi".
Anche la condotta sarà oggetto di valutazione - Il giudizio sul comportamento degli studenti torna a essere espresso con un voto, che farà media con gli altri. "Il 5 in condotta comporterà la bocciatura", ha precisato il ministro. Che ha parlato di "una risposta necessaria e urgente di fronte al moltiplicarsi dei casi di bullismo" a scuola. Quanto al ministro, "in condotta ho sempre avuto voti alti, nove o dieci", ha risposto la Gelmini a chi glielo chiedeva.
Educazione civica, questa (s)conosciuta - La nuova materia si chiamerà "Cittadinanza e Costituzione". Debutterà dall'anno scolastico 2008-2009, sia alle medie che alle superiori sarà insegnata per un'ora a settimana, per un totale di 33 ore annue. Le ore saranno "ritagliate" dall'orario delle aree storico-geografica e storico-sociale. Saranno comprese anche l'educazione ambientale, alla salute e l'educazione stradale, con l'obiettivo di prevenire gli incidenti, specie tra i giovani.
Via libera la maestro unico - "Il Consiglio dei Ministri ha espresso parere favorevole in merito al ritorno al maestro unico per la scuola primaria. Il provvedimento sarà contenuto nel piano programmatico per la scuola contenuto nella Finanziaria e su cui stiamo lavorando con il ministro Tremonti", ha spiegato la Gelmini. Addio dunque al modulo con le "tre maestre", si tornerà alla figura unica, tuttologa.
Libri troppo cari, per editori "una colossale montatura" - "Una colossale montatura" ha dichiarato Federico Motta, presidente dell'Associazione Italiana Editori, presentando un'indagine dell'Ispo, a detta della quale il 62% dei 31.360 libri scolastici in commercio ha un prezzo identico a quello dello scorso anno, mentre il 34% ha subito un aumento inferiore o uguale al tasso dell'inflazione. Secondo le associazioni dei consumatori, invece, sette scuole su dieci per il biennio superiore sfiorano i budget stabiliti e i libri per le scuole medie costano il 20% in più rispetto al tetto previsto dai decreti ministeriali.”

Per concludere formuliamo l’augurio che questa riforma - una volta concordata con le parti sociali - possa dare i risultati che ognuno di Noi spera. Il discorso dei fondi all’Università e le baronie fino ad oggi presenti nel mondo universitario saranno oggetto di altro articolo.

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