03 maggio 2024
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Piazza Farnese: Bufera....

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NAPOLITANO DORME IL POPOLO INSORGE (Fonte: Youtube)


Sentite come riporta il tg5 la notizia della manifestazione in Piazza Farnese (Fonte: Youtube)


Di Pietro: contestare Napolitano è un reato? (Roma, Piazza Farnese, 28.01.09) (Fonte: Youtube)


Fino a poco fa, in piazza Farnese a Roma, sventola uno striscione con su scritto "Napolitano dorme, l'Italia insorge". Ma è il suo sequestro a scatenare la polemica del leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, nel corso della manifestazione sulla giustizia.

Di Pietro si rivolge al capo dello Stato, dicendo: "Vogliono farci ancora una volta lo scherzetto di piazza Navona. Ma in una civile piazza c'è il diritto a manifestare. Presidente Napolitano, possiamo permetterci di accogliere in questa piazza chi non è d'accordo con alcuni suoi silenzi?"


"A Lei - prosegue - che dovrebbe essere arbitro, possiamo dire che a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzo?"

Il leader di Idv Antonio Di Pietro precisa che la critica viene fatta "rispettosamente", ma poi aggiunge: "Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso".

28 gen. (Apcom) - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, difende in Aula il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in seguito alle dichiarazioni di Antonio Di Pietro a piazza Farnese. "L'applauso corale con cui l'Aula ha salutato l'intervento dei colleghi di solidarietà al capo dello Stato - ha detto Fini dopo l'intervento di Cicchitto, Sereni e Vietti che hannno espresso la solidarietà di Pdl, Pd e Udc al Capo dello Stato- è l'evidente dimostrazione di come Napolitano rappresenti l'intera nazione ed è la dimostrazione di come la Camera ritenga e non potrebbe essere altrimenti l'attuale presidente della Repubblica garante dei diritti e dei doveri dei cittadini e rispettoso e solerte difensore delle prerogative del Parlamento".
"Non è questa la sede per intentare processi - ha concluso Fini - ma è la sede per ribadire che è lecito il diritto alla critica politica ma mai quel diritto deve travalicare il rispetto verso chi rappresenta la nazione al di là del fatto che sia stato votato all'unanimità o meno".

REPLICA DEL COLLE

Immediata la replica del Colle. La presidenza della Repubblica si dice «totalmente estranea» alla vicenda dello striscione (con la scritta «Napolitano dorme, l'Italia insorge», sequestrato in Piazza Farnese) nella manifestazione svoltasi oggi a Roma «a cui fa riferimento l'onorevole Di Pietro. Del tutto pretestuose - si spiega dal Quirinale - sono comunque da considerare le offensive espressioni usate dallo stesso onorevole Di Pietro per contestare presunti 'silenzì del capo dello Stato, le cui prese di posizione avvengono nella scrupolosa osservanza delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce».

DI PIETRO PRECISA:

«Ho citato il presidente solo per lo striscione fatto ritirare dalla polizia, nulla di più» spiega quindi Di Pietro, facendo riferimento al sequestro dello striscione. Dal palco della manifestazione organizzata in Piazza Farnese, a Roma, per protestare contro la riforma della giustizia, Di Pietro è un fiume in piena: «Vogliono farci ancora una volta lo scherzetto di piazza Navona - dice l'ex pm -. Ma in una civile piazza c'è il diritto a manifestare. Presidente Napolitano, possiamo permetterci di accogliere in questa piazza chi non è d'accordo con alcuni suoi silenzi?». Di Pietro prosegue: «Quando i magistrati fanno le indagini devono essere lasciati in pace e non bloccati. Questa idea che bisogna bloccare il magistrato, che bisogna difendersi dal processo e non nel processo è un'idea medievale, da Don Rodrigo». Tornando sulla relazione che ieri il Guardasigilli, Angelino Alfano, ha tenuto nell'aula di Montecitorio, il leader di Italia dei valori aggiunge: «Ha fatto in Parlamento la relazione su quello che ha fatto e si è dimenticato di dire che ha fatto il Lodo Alfano, se ne vergogna anche lui».
Il Tempo.it

Un comunicato per il quale il leader dell'Italia dei Valori si è detto amareggiato ''per l'oggettiva disinformazione che contiene e perché mi mette in bocca ciò che non ho detto''. Di Pietro ribadisce che a suo avviso ''è stato ingiusto e ingiustificato non avere permesso ad alcuni manifestanti di tenere esposto uno striscione non offensivo, ma di critica politica. In democrazia deve essere permesso a tutti di avanzare critiche e dissensi".

"Non ho mai detto che a far togliere lo striscione fosse stata la presidenza della Repubblica - ha proseguito Di Pietro - e non ho mai offeso, né inteso offendere, il capo dello Stato quando ho ricordato pubblicamente che il silenzio uccide come la mafia, giacché non è a lui che mi riferivo, ma a chi vuole mettere la museruola ai magistrati che indagano sui potenti di Stato''.

In Aula alla Camera le parole di Di Pietro sono state difese dal vicecapogruppo dell'Italia dei Valori, Fabio Evangelisti, che ha duramente replicato alle critiche di Fabrizio Cicchitto. "Estrapolare una frase e da questo trarne un'offesa al presidente della Repubblica è un atteggiamento vergognoso e allora Cicchitto si deve vergognare di quello che ha detto, perché Di Pietro non ha offeso il presidente della Repubblica. Ha detto, chiediamo al presidente della Repubblica, con grande rispetto, che sia arbitro e spesso noi, rispettosamente, non apprezziamo i suoi silenzi''. Di Pietro, ha rimarcato Evangelisti, ''è stato rispettoso e in questo senso non ho nessun dubbio e nessuna difficoltà ad esprimere da quest'Aula ogni forma di solidarietà al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché la mia non è una solidarietà pelosa al presidente della Repubblica che mi onoro di aver conosciuto e di aver votato in quest'Aula".


NAPOLITANO: BELISARIO, DA IDV NESSUNA OFFESA RIVOLTA AL CAPO DELLO STATO

DA www.asca.it, si riporta:

(ASCA) - Roma, 28 gen - Nessun rappresentante dell'Idv ha mai rivolto alcuna offesa ne' insulti al Capo dello Stato. E' quanto ha sottolineato il capogruppo Idv, Felice Belisario intervendo in Aula a Palazzo Madama dopo la solidarieta' espressa al Capo dello Stato dal presidente Renato Schifani.

''Quanto avviene, a cominciare dal suo intervento - ha esordito Belisario - non ci sorprende. Sta di fatto che vorremmo che nessuno si facesse trasportare dalla disinformazione. Chi, come me, stamattina era in piazza Farnese puo' assicurarvi che non ha ascoltato ne' insulti, ne' offese al Capo dello Stato, ma anzi si e' partiti da un'espressione piu' volte ripetuta da parte del leader del mio partito, di alto rispetto per la piu' alta carica dello Stato''.

''Questo pero' non significa non fare riflessioni severe e pacate - ha proseguito Belisario - perche' il diritto di critica deve essere riconosciuto a tutti. Abbiamo espresso delle riserve. Anche la dottrina della Chiesa riconosce delle zone di franchigia al principio dell'infallibilita' pontificia. Noi abbiamo esercitato un sacrosanto diritto di critica verso un atteggiamento del Capo dello Stato, abbiamo espresso riserve o critiche su atti che si possono non condividere''. Belisario ha poi letto le dichiarazioni del segretario del partito, Antonio Di Pietro, sottolineando che le critiche espresse non venivano rivolte al Presidente Napolitano, ''ma a chi vuole mettere la museruola ai magistrati che indagano sui potenti dello Stato''.

NOSTRO COMMENTO: Abbiamo riportato in maniera asettica tutti gli interventi pro e contro sulla vicenda in modo che il lettore possa farsi un'idea.

 

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